La Leggenda del Ponte della Pia (Prov. Siena)
pubblicata da Babele Viaggi il giorno sabato 12 novembre 2011 alle ore 10.41
E' un ponte a schiena d’asino che si incontra nei pressi di Rosia, sulla statale 73 ponente che da Siena si dirige verso Massa Marittima. Ancora oggi è transitabile a a piedi, facendo molta attenzione, vista la mancanza di parapetti. Il ponte è costituito da una singola arcata a tutto sesto; è sorretto da un basamento con struttura "a scarpa", per per evitare che le acque del torrente indeboliscano le fondamenta.
Il ponte della Pia scavalca il torrente Rosia, al confine tra i comuni di Sovicille e di Chiusdino. La prima costruzione è di origine romana; fu poi ricostruito nel Medioevo, intorno all'anno 1000, per permettere di raggiungere l'eremo di Santa Lucia situato in una pittoresca gola della Montagnola Senese. Nel XV secolo la strada che vi si dipanava, di cui sono ancora visibil i resti, che porta fino all’eremo, nel Comune di Chiusdino fu lastricata e denominata “Strada Manliana"
Da questo ponte, secondo la tradizione popolare, sarebbe passata la bella Pia, sposa infelice di Nello d'Inghiramo de' Pannocchieschi, per andare in esilio nel Castello della Pietra, nei pressi di Gavorrano. L'evento è ricordato in un celebre canto del Purgatorio, nella Divina Commedia: "Deh, quando tu sarai tornato al mondo / e riposato della lunga via, / seguitò il terzo spirito al secondo, / ricorditi di me, che son la Pia; / Siena mi fè, disfecemi Maremma:salsi colui che innanellata pria, /disposando, m'avea con la sua gemma".
La leggenda: Ai pochi fatti storici si sovrappongono decine di versioni sulle vicende della Pia. La Pia, secondo le tesi più accreditate, apparteneva alla famiglia Guastelloni di Siena, casato di nobili e banchieri. Rimase vedova nel 1290 di Baldo d’Aldobrandino dei Tolomei, da cui aveva avuto due figli. La tradizione dei matrimoni combinati la vide costretta a risposarsi a un nobile di un’altra importante famiglia: Nello dei Panocchieschi. Allora i Pannoccheschi erano i potenti padroni di gran parte della Maremma. Nello d'Inghiramo era signore del castello della Pietra. Qui le versioni si suddividono: alcune vogliono che la Pia non potesse dare eredi a Nello e costui la fece eliminare da dei sicari, altre versioni raccontano di Nello invaghito di un'altra donna, Margherita degli Aldobrandeschi, di nobile dinastia. Lo spietato consorte avrebbe fatto precipitare la Pia
dai bastioni del Castel di Pietra facendolo passare per un incidente.
Insomma un fiorire di leggende attorno a questa triste storia, e non mancano versioni con avvelenamenti, con il tradimento della Pia, Nello geloso, Nello pentito per aver creduto in un tradimento che non c'era stato, e cosi via. Difficilmente sapremo mai la verità.
A coronamento del mistero una leggenda vuole che sul nostro ponte appaia il fantasma della nobildonna: alcuni giurano di aver visto nelle notti senza luna una figura sopra al ponte, immobile e tranquilla nella notte, circondata da un pallido chiarore, vestita di bianco con un velo a coprire il volto.
Non ci è dato di sapere cosa leghi così profondamente il fantasma della Pia a questo luogo, più che a quello della sua morte in maremma.
Il ponte della Pia scavalca il torrente Rosia, al confine tra i comuni di Sovicille e di Chiusdino. La prima costruzione è di origine romana; fu poi ricostruito nel Medioevo, intorno all'anno 1000, per permettere di raggiungere l'eremo di Santa Lucia situato in una pittoresca gola della Montagnola Senese. Nel XV secolo la strada che vi si dipanava, di cui sono ancora visibil i resti, che porta fino all’eremo, nel Comune di Chiusdino fu lastricata e denominata “Strada Manliana"
Da questo ponte, secondo la tradizione popolare, sarebbe passata la bella Pia, sposa infelice di Nello d'Inghiramo de' Pannocchieschi, per andare in esilio nel Castello della Pietra, nei pressi di Gavorrano. L'evento è ricordato in un celebre canto del Purgatorio, nella Divina Commedia: "Deh, quando tu sarai tornato al mondo / e riposato della lunga via, / seguitò il terzo spirito al secondo, / ricorditi di me, che son la Pia; / Siena mi fè, disfecemi Maremma:salsi colui che innanellata pria, /disposando, m'avea con la sua gemma".
La leggenda: Ai pochi fatti storici si sovrappongono decine di versioni sulle vicende della Pia. La Pia, secondo le tesi più accreditate, apparteneva alla famiglia Guastelloni di Siena, casato di nobili e banchieri. Rimase vedova nel 1290 di Baldo d’Aldobrandino dei Tolomei, da cui aveva avuto due figli. La tradizione dei matrimoni combinati la vide costretta a risposarsi a un nobile di un’altra importante famiglia: Nello dei Panocchieschi. Allora i Pannoccheschi erano i potenti padroni di gran parte della Maremma. Nello d'Inghiramo era signore del castello della Pietra. Qui le versioni si suddividono: alcune vogliono che la Pia non potesse dare eredi a Nello e costui la fece eliminare da dei sicari, altre versioni raccontano di Nello invaghito di un'altra donna, Margherita degli Aldobrandeschi, di nobile dinastia. Lo spietato consorte avrebbe fatto precipitare la Pia
dai bastioni del Castel di Pietra facendolo passare per un incidente.
Insomma un fiorire di leggende attorno a questa triste storia, e non mancano versioni con avvelenamenti, con il tradimento della Pia, Nello geloso, Nello pentito per aver creduto in un tradimento che non c'era stato, e cosi via. Difficilmente sapremo mai la verità.
A coronamento del mistero una leggenda vuole che sul nostro ponte appaia il fantasma della nobildonna: alcuni giurano di aver visto nelle notti senza luna una figura sopra al ponte, immobile e tranquilla nella notte, circondata da un pallido chiarore, vestita di bianco con un velo a coprire il volto.
Non ci è dato di sapere cosa leghi così profondamente il fantasma della Pia a questo luogo, più che a quello della sua morte in maremma.
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