martedì 24 maggio 2011

CANTINE APERTE 29 MAGGIO 2011

Cantine Aperte, è l’evento più importante che si svolge in Italia con protagonista il vino, la sua gente e i suoi territori. Da ben 19 anni, nell’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le proprie porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati del vino.
L’interesse verso l’evento è cresciuto notevolmente di anno in anno ed ha attirato sempre più l’attenzione di turisti e residenti, incuriositi dalla manifestazione ma soprattutto desiderosi di fare un’esperienza di grande valore culturale e umano.

Protagonisti i giovani
Dalle presenze registrate nelle ultime edizioni risulta evidente che sono soprattutto i giovani, da soli, in coppia o in comitive, che vivono Cantine Aperte, contribuendo ad animare le innumerevoli iniziative di cultura gastronomica ed artistica che fioriscono attorno all’evento, su iniziativa degli stessi vignaioli in tutto il Paese.

I numeri
Oltre ottocento cantine aperte e un milione di enoturisti entusiasti. Queste sono le cifre sorprendenti dell’ultima edizione di Cantine Aperte, che dimostrano senza ombra di dubbio il successo della manifestazione e la correttezza della strada intrapresa dal Movimento. Un successo crescente dovuto al coinvolgimento di tutto il territorio nazionale ed alla conseguente consapevolezza dei produttori stessi che, con il passare del tempo, hanno visto svilupparsi potenzialità di accoglienza inattese.

Le prospettive
Il Movimento Turismo del Vino mira con sempre maggior convinzione a diffondere l’idea del grande giorno di festa del vino e dei suoi territori, allargando Cantine Aperte anche ad altri Paesi, europei ed extra europei, a forte caratterizzazione vitivinicola e con un legame altrettanto forte con le tradizione enogastronomiche

venerdì 13 maggio 2011

Caccia alla Gioconda

Firenze
Caccia alla Gioconda a Sant'Orsola, in una delle cripte scoperte 3 tombe
Giovanni Roncaglia della Soprintendenza archeologica toscana: "Il primo avello non contiene resti umani significativi tranne la presenza, nel materiale di riporto, di un frammento osseo di un alluce"

Gli scavi all'interno dell'ex convento di Sant'Orsola stanno portando alla luce il luogo in cui avvenivano le sepolture nel convento, la struttura di via Guelfa, a Firenze, in cui visse gli ultimi anni della sua vita e dove fu sepolta Lisa Gherardini Del Giocondo, la donna morta nel 1542 a cui Leonardo si sarebbe ispirato per la Monna Lisa.

I tecnici della Provincia di Firenze, gli archeologi della sovrintendenza di Firenze, insieme ai membri del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali hanno aperto oggi il primo vano interrato adibito alle sepolture, che è collocato al di sotto del luogo in cui si trovava l'altare della antica chiesa.

Questo primo avello secondo quanto riferisce Giovanni Roncaglia della Soprintendenza Archeologica della Toscana,"non contiene resti umani significativi tranne la presenza, nel materiale di riporto, di un frammento osseo di un alluce del piede sinistro".

Secondo quanto ipotizzato da Francesco Mallegni, professore ordinario di Antropologia Università degli Studi di Pisa "non escludo che questo frammento, in particolare si tratta di un metatarso, potrebbe appartenere ad una donna".

Tuttavia, il fatto che questo primo vano di sepoltura sia stato trovato vuoto non ho sorpreso i ricercatori a lavoro nell'ex convento "perché viene considerato come luogo di sepoltura primaria -spiega il professor Mallegni - cioè dove i cadaveri si decomponevano, solo successivamente i resti mortali venivano trasferiti in un luogo definito di sepoltura secondaria".

"Ed è proprio questo il luogo - sostiene Silvano Vinceti, Presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali - su cui si stanno concentrando i ricercatori". "Infatti, gli scavi proseguiranno nella parte centrale dell'antica chiesa dove il geo-radar aveva individuato altri vani adibiti alla sepoltura". "Come pura ipotesi - dice Silvano Vinceti rispondendo ad una domanda dei giornalisti - non è escluso che il corpo della Lisa Gherardini Del Giocondo abbia seguito questo percorso, per cui dopo una sepoltura sotto l'altare i resti siano stati ricomposti insieme alle successive sepolture (almeno quattro) che i testi storici danno per certi, dal 1625 al 1709 nella seconda cripta. Secondo un documento conservato nell'archivio laurenziano di Firenze Lisa Gherardini morì e fu sepolta in Sant'Orsola nel 1542".
Fonte: Provincia di Firenze

sabato 7 maggio 2011

Padule di Fucecchio: Visitarlo nel mese di Maggio

PADULE DI FUCECCHIO: VISITARLO NEL MESE DI MAGGIO
La splendida Firenze, la magnifica Pisa, la graziosa Lucca ma perchè non concedersi la vista di un volo di aironi, le gru, le cicogne! A metà strada fra queste città in una silenziosa riserva naturale...Una delle più grandi paludi interne italiane....se non la più grande con i suoi 1800 ettari.
Residuo di una molto più vasta palude di origine pleistocenica e risultato di anni di interazione tra uomo e natura, è un ambiente vasto e ricco di vita, che conserva ancora oggi alcuni aspetti tipici delle paludi, divenute ormai così rare nel nostro paese.
Dal 1996 nel Padule di Fucecchio è presente una Riserva naturale provinciale di circa 200 ettari divisa nella aree Le morette e La monaca-Righetti.
Dal punto di vista ornitologico il Padule di Fucecchio vanta di essere abitata da oltre 250 specie di uccelli, la maggior parte dei quali regolarmente osservabili nei vari periodi dell’anno.
I periodo più favorevole per le visite è il periodo primaverile, quando sono presenti il maggior numero di uccelli e di specie, molte delle quali sfruttano l’area come sosta durante le migrazioni. Anatre, limicoli, sterne, la Spatola, e moltissime specie di passeriformi sono solo alcune delle specie osservabili in questo periodo.
Garze, Aironi, Falchi e molte altre specie anche rarissime come La Cicogna Bianca: dall’estate 2005 il Padule di Fucecchio ha visto il ritorno come specie nidificante in Toscana della Cicogna bianca, a oltre trecento anni dalla sua scomparsa.
Un po di storia:
Nel periodo che va dal VI al XIV Secolo, il territorio del Padule è rimasto essenzialmente caratterizzato come zona acquitrinosa, paludosa e malsana, da cui le popolazioni tendevano ad allontanarsi fondando insediamenti lungo la cintura collinare circostante. Esso passò alla Repubblica fiorentina nel 1328 dopo essere stato lungamente territorio della Repubblica di Lucca. Agli inizi del XV secolo iniziò un periodo storico durante il quale il territorio del Padule è stato caratterizzato alternativamente come risorsa militare difensiva strategica, bacino riservato alla pesca e territorio ad uso agricolo. Dopo parziali interventi di bonifica, fu Cosimo I de' Medici a commissionare, nel 1549, a Luca Martini la sistemazione idrica del lago per  farne un vasto bacino riservato alla pesca.  Anche Leonardo da Vinci raffigura e menziona più volte il Padule di Fucecchio, sia nel disegno del 5 agosto 1473 ( Uffizi) che negli studi .
A partire dal 1780, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena si occupò dell'area, nell'ottica di una sua utilizzazione estensiva a fini agricoli, ed iniziò una radicale opera di bonifica ….altre bonifiche vennero effettuate nel periodo fascista.
Proprio in questo periodo è stata scritta la pagina più triste e tragica di questo luogo: L'Eccidio del Padule.  Il 23 agosto 1944 il Padule (Castelmartini, nel comune di Larciano), fu teatro di una delle più efferate quanto dimenticate stragi operate dai nazisti nel territorio italiano: il cosiddetto eccidio del Padule di Fucecchio. Nel giro di poche ore, i militari nazisti del generale Crasemann uccisero 175 persone, rastrellate nei vari paesi della zona: Uomini, donne e bambini, alcuni ancora in fasce.
A perenne ricordo della tremenda strage, a Castelmartini, nel settembre 2002 fu inaugurato un Monumento alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
VISITE GUIDATE DEL PADULE CON GUIDE AMBIENTALI NEL MESE DI MAGGIO:
Domenica 8 Maggio: ore 9-12: Riserva Naturale area Le Morette
Domenica 15 Maggio. Ore 9-18. Festa delle Erbe Palustri, per tutta la giornata visite guidate gratuite nel Padule di Fucecchio
Domenica 22 Maggio: Ore 9-12 Riserva Naturale area Le Morette
Sabato 28 Maggio: Ore 16-19. Riserva naturale area Righetti.
Costi: Adulti 6,00€ - Bambini/Ragazzi 4,00€

www.padule.org.

martedì 3 maggio 2011

La bella Elvira: il Fantasma di Toiano


Il fantasma di Toiano
5 giugno 1947: l’Italia è un cumulo di macerie e quei pochi dispersi che ritornano dalla Russia ormai non fanno più notizia. Ma in quel giorno gli addetti alla cronaca nera di tutti i quotidiani si scatenano. Nella frazione di Toiano, vicino a Palaia, un borgo di poche case, è stato appena scoperto un delitto, di quelli che i giornali chiamano efferati e che subito scatena la fantasia e la morbosità popolare. Elvira Orlandini, una ragazza di ventidue anni, bella e formosa, viene trovata con la gola tagliata in un bosco in una località chiamata Botro della Lupa. (…) Era dal giorno prima che i parenti la cercavano, aveva detto che sarebbe andata al pozzo a prendere l’acqua. La trovarono morta, discinta, con la testa quasi del tutto staccata dal corpo.  (…) Si indagò tra chi la conosceva bene e fu subito arrestato il fidanzato, Ugo Ancillotti, suo coetaneo, di mestiere contadino, ma che si proclamò innocente.
L’assassinio della “bella Elvira” come ormai veniva chiamata la ragazza andò sulle prime pagine dei giornali nazionali.
Nel 1949 iniziò a Pisa il processo, ma la folla, divisa fra colpevolisti e innocentisti, pressò così da vicino a corte d’Assise che il dibattimento venne spostato a Firenze. Ma anche qui la musica non cambia, e mentre nel dibattito venivano alla luce particolari torbidi sulla condotta della ragazza, veri o falsi che fossero, la gente si picchiava per poter entrare ad assistere e più volte l’aula del tribunale fu fatta sgombrare per incidenti.
Gli scommettitori clandestini fecero affari d’oro sull’esito del processo ed arrivarono a Firenze persino dei corrispondenti di giornali esteri. (…)
La storia finì con l’assoluzione del fidanzato e l’omicidio rimase impunito per sempre.
Un cippo con una foto che rende la bellezza della ragazza è visibile ad un lato della strada che da Palaia porta a Toiano.
Da qui inizia la lenta fine del piccolo borgo che nel giro di pochi anni venne dimenticato da tutti. (…)
Gli anziani dei luoghi vicini dicono che la colpa del suo abbandono è stata la notorietà seguita al delitto: tutti pensavano di arricchirsi, di essere diventati famosi, ma come si sono spente le luci del processo è calata l’oscurità anche su Toiano: “E’ la maledizione della Bella Elvira che ha mandato via tutti” ha detto qualcuno “perché il suo assassino era del paese, ma non hanno volto trovarlo, era un insospettabile”. (…) Ora, di notte, si sentono sospiri, a volte appena sussurrati, a volto più forti: sarà il vento che si insinua nelle grotte di tufo ed esce fuori come da un sifone. O forse è la Bella Elvira che, sebbene sgozzata, cerca come può di raccontare la verità di quel giorno quando fu tradita dalla sua bellezza e dalla fiducia che riponeva in qualcuno
Da “Toscana misteriosa” di C. A. Martigli – ed. Castelvecchi